In Nome della Vita


Wilhelm Reich

IN NOME DELLA VITA
di Bruno Franchi
                                                        


"Alle 10 del mattino del 24 maggio 1956 fu emessa la sentenza. Il procuratore Maguire aveva chiesto 3 anni di prigione a Reich e Silvert e 50.000$ di multa per la Wilhelm Reich Foundation.
Il giudice Sweeney pronunciò la sentenza, dicono le cronache, con una voce insolitamente bassa (chissà perché?): 2 anni di prigione per il dott. Reich, un anno per il Dr. Silvert e 10.000$ di multa per la Fondazione Wilhelm Reich.
Fu uno shock per tutti gli orgonomisti, quasi un brusco risveglio alla realtà: già, ma quale? Tutti si aspettavano una condanna, certo, ma nessuno la prigione. Il dott. Reich era il meno sorpreso. Lui, anzi, sapeva che lo avrebbero imprigionato e che, in prigione, sarebbe morto.
Reich rilasciò la seguente dichiarazione al giudice Sweeney, riportata sul quotidiano “Portland Evening Herald”:
 “Vostro Onore, abbiamo perso, solo da un punto di vista tecnico e a causa di una incomprensibile ruota della tortura procedurale. Io ed i miei collaboratori, tuttavia, abbiamo vinto nel vero senso della parola, nel senso della storia. Potremo essere distrutti fisicamente anche domani, ma vivremo nella memoria umana, almeno fino a quando il nostro pianeta continuerà a galleggiare nell'oceano infinito dell'energia orgonica, quali padri fondatori della tecnologia cosmica. Già oggi, ogni anima decente sa la verità, e le sorgenti zampillanti nuovo sapere sono con me. Ho vinto la battaglia contro il male. Un giorno le motivazioni e il manovrismo giuridico-legale del vincitore tecnico di oggi, cioè il “teppismo” della FDA, emergerà dagli archivi, vedrà la chiara luce del giorno. Preferisco essere al mio posto che nei panni di tale teppismo. Potrò patire il disastro fisico, ma la vergogna ed il disonore no, quelli non si stamperanno sul mio viso. Potrete leggerli sull'espressione facciale del Giuda Iscariota del XX° secolo, Peter Mills, che ha tradito gli ex amici e le persone che si erano affidate alla sua professionalità, proprio nel momento in cui l'esperimento Oranur nel 1952 colpiva tutti noi e quando il teppismo dei fascisti rossi pilotati da Mosca si era messo all'opera per carpire i dati della nostra sperimentazione. Simultaneamente, diffondevano velenose diffamazioni sul nostro conto nella piccola comunità in cui vivevamo. Fu allora che Giuda ci abbandonò, lasciando in fretta e furia la barca che sembrava affondare: inoltre, ha coperto le tracce della fuga presentandosi sotto la veste di accusatore e in favore del teppismo ispirato dal moscovita affarismo farmacologico, contro i suoi ex amici e clienti. In senso profondo, tuttavia, siamo tutti colpevoli, senza nessuna eccezione. Eravamo e siamo tuttora tutti coinvolti in un processo in cui si svolge uno test critici più cruciali per la storia dell'Umanità. Si tratta di un importante fatto di dimensione planetaria, presentato da me nel 1953 come emergenza DOR, in un certo senso anticipando l'assalto del TEPPISMO POLITICO ORGANIZZATO. In questo caso, si è quasi preso a modello storico il metodo usato dalla peste emozionale nell'assassinare Cristo, 2000 anni fa, per uccidere ancora una volta la vita e la verità. In questo caso, però, Giuda si è tradito, ha rivelato il TEPPISMO POLITICO che uccide oggi quella speranza che può affrontare domani il disastro planetario incombente. Desidero ringraziare Lei, giudice Sweeney per l'imparzialità manifestata nei nostri confronti nei limiti consentiti dalle circostanze. Io so che Lei conosce la verità. Possa il suo sapere migliorare il sistema giuridico statunitense onde assicurare alla verità fattuale il posto che merita in campo giudiziario”.
Dr. Wilhelm Reich
Il proseguo del processo e della condanna è. Per sommi capi, come segue:
Il 5 Giugno 1956 due agenti della FDA, accompagnati da un funzionario della polizia federale, si recarono ad Orgonon nel Maine per controllare la distruzione degli accumulatori orgonici esistenti: ve n'erano ben pochi, una trentina circa, tra nuovi, e vecchi accumulatori da riparare. I pazienti che ne avevano uno (parecchie centinaia ) si rifiutarono di restituirli, acquistandoli piuttosto, se li avevano in affitto.
Il figlio del Dr. Reich, Peter, racconta nel meraviglioso “Libro dei sogni” come si svolsero i momenti drammatici, in cui suo padre dovette assistere alla distruzione degli accumulatori. In quei momenti anche gli agenti della FDA sentirono il peso della loro azione, se, andandosene, un agente ebbe a dire:
 “Mi scusi.. dottore. Mi dispiace...”
Dr. Reich “Si. A lei dispiace. Naturalmente. Dispiace a tutti. Arrivederci, signori. Un giorno capirete”.
Il Dr. Reich salutava in quel momento l'uomo comune, il “piccolo uomo”, che ha in mano il futuro del mondo.
Oggi 2010, a 113 anni dalla nascita del Dr. Reich, è ancora troppo presto perché il piccolo uomo di tutto il pianeta possa comprendere la sua grande storia scientifica e umana contro la distorsione della vita, che è la causa del perché l'umanità pensante ha prodotto la sua realtà in antitesi alla vera vita che ogni neonato esprime da sempre, diventando ancora oggi, la brutta copia di se stessa.
Il 21 Giugno 1956, per pagare le spese legali e processuali, il Dr. Reich vendette lo stabile della “Wilhelm Reich Foundation”. Sicuramente un atto che gli spezzò il cuore.
Il 26 Giugno 1956 fu bruciato un primo lotto di libri e giornali di orgonomia, seguito da un secondo il 23 Luglio e da un terzo, il più imponente, il 23 Agosto. Sei tonnellate di libri, per un valore di 15.000 dollari ingoiati da un inceneritore di New York!
Furono bruciati libri come “Psicologia di massa del fascismo”, “La rivoluzione sessuale”, “La funzione dell'orgasmo”, “Ascolta piccolo uomo”, “L'Assassinio di Cristo”, “etichette” dell'accumulatore o semplice materiale propagandistico, secondo la spregiativa valutazione della FDA.
La mattina del 3 Novembre 1957 era freddo, nevicava. Come ogni mattina, la guardia penitenziaria chiamò all'appello il Dr. Reich.
Non ricevette risposta.
Entrato nella cella, trovò la finestra aperta; la neve era scivolata silenziosamente dentro, imbiancando il pavimento... le scarpe, pronte per essere calzate, accanto al lettino, il Dr. Reich, vestito di tutto punto, sulla branda, quasi in procinto di uscire... ma era morto.
L'autopsia stabilì che era deceduto fra le tre e le quattro del mattino, per insufficienza cardiaca.

Dal libro del mio amico Carlo Albini morto tre anni fa. "Creazione e Castigo" La grande congiura contro Wilhelm Reich, edito da TRE EDITORI di Roma.
Grazie Carlo, sei stato un grande AMICO e so che il tuo lavoro e la tua vita non è stata invana, ma hai dato un contributo importante per il bene dell'umanità su questo meraviglioso pianeta.


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