Il Dio del bisogno


Il Dio del bisogno
di Bruno Franchi
                                                                                                

Il Dio che ci siamo creati è un Dio dettato dal bisogno di paternità o maternità, come l'orfano che cerca per tutta la vita chi lo ha messo al mondo. Il Dio, quindi, che ci siamo dati, non può essere la "verità", ma un "tentativo" talvolta disperato per dare un senso alla nostra vita su questo pianeta. Per me, ciò che abbiamo chiamato Dio non è lontano da noi, ma più vicino di quanto crediamo o pensiamo. Bisogna andare oltre il misticismo e il meccanicismo, per vedere e sentire funzionalmente se stessi, non separati dall'universo ma essere l'universo stesso. Ciò che si ritiene vuoto come spazio, in realtà è ciò che si è generato dallo spazio non vuoto ma colmo di una energia infinita, è l'universo materiale rappresenta l'espansione nuova di sé. Dio quindi, in chiave funzionalistica, non è una energia immobile è statica, è "creatore" e "creato" nello stesso istante. Perciò, bisogna, andare oltre il nostro essere separati in noi stessi, solo così possiamo aprirci alla verità funzionale, di scoprire energeticamente che quel dio pensato o creduto, in realtà siamo noi stessi al di là dell'identità psichica relativa che ogni essere vivente pensante possiede, ma che rappresenta il mezzo transitorio evolutivo che Dio, l'Energia si è data per arrivare all'autopercezione e autoconsapevolezza di se stessa, attraverso miliardi di tentativi materiali che si è funzionalmente costruita nel tempo, per rivelarsi, essere reale, essere amore per sempre in una nuova dimensione di sé.

Come semplice esempio che da l'idea di cosa sto dicendo: provate a guardare delle bottiglie d'acqua, vedrete che hanno delle etichette, quindi, hanno nomi diversi e quindi identità diverse. Per chi e diviso vedrà le bottiglie d'acqua tutte diverse, ma per chi è andato al di là dell'identità non vedrà più l'identità ma l'unità di tutte le bottiglie d'acqua che in realtà nella forma e l'identità possono essere diversi, ma il contenuto è sempre uno solo, ACQUA-ENERGIA o DIO che si crea il contenitore per dare forma a se stesso.

Pensate a questo banale esempio, poi guardate l'universo intorno a voi, e scoprirete chi è Dio e chi siete voi stessi al di là della vostra identità psichica relativa, che non è Dio ma la transizione per sentirlo e ricordarlo, e quindi sentirlo e viverlo nell'autopercezione e autoconsapevolezza di sè.

Ciò che è vivo riconosce se stesso, ciò che è distorto e diviso, ha paura di ciò che è vivo, perché lo soffoca dentro se stesso, e non potrà mai cogliere ciò che da sempre gli è davanti che non è diverso da se stesso.



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Con CUORE

bruno franchi

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